Una storia di crescita più forte, più a lungo: Investire nell’ascesa economica dell’India
L’economia indiana rimane solida. Le riforme continuano a migliorare il contesto economico. Il Paese sta beneficiando di una popolazione giovane e in continua espansione e di uno scenario geopolitico che favorisce la sua ascesa come base produttiva. Anche la maturazione dei mercati dei capitali apre le porte a future opportunità di investimento. Sebbene molti aspetti della storia di crescita dell’India siano ben noti, in un Paese così vasto, che sta vivendo importanti cambiamenti demografici, economici e sociali, non mancano le complessità, che includono la povertà rurale, le carenze infrastrutturali e le ambizioni del Paese di mantenere un equilibrio tra crescita e decarbonizzazione. Ci aspettiamo che l’India continui a rappresentare un’interessante opportunità d’investimento e una storia di crescita forte che durerà a lungo. Per poterne trarre vantaggio, gli investitori dovranno adottare un approccio selettivo e concentrarsi su imprese solide e allineate ai fattori di crescita secolari.
Fonte: Goldman Sachs Global Investment Research. Al 12 febbraio 2024.
Economia stabile, mondo instabile
Negli ultimi due decenni, l’India è stata una delle grandi economie con la crescita più rapida. Negli ultimi anni, mantenere la stabilità economica migliorando la qualità della spesa pubblica (meno sussidi e più investimenti) è stata una priorità per le autorità indiane. La strategia sembra aver funzionato. Il prodotto interno lordo (PIL) è stato resiliente nel 2022 (+6,7%) e nel 2023 (+6,4%). Si prevede che la crescita si manterrà solida anche nel 2024 e le stime indicano che il PIL indiano potrà continuare a crescere in media del 6,7% all’anno nel prossimo decennio.1
L’inflazione interna piuttosto elevata potrebbe comportare una politica monetaria ancora aggressiva da parte della Reserve Bank of India (RBI) nel 2024, fino a quando l’inflazione non si allineerà all’obiettivo del 4% fissato dalla Banca Centrale. Nel 2016, la RBI ha introdotto un framework di riferimento per l’obiettivo inflazionistico, ponendo la politica monetaria indiana alla pari con gli standard internazionali. L’attenzione si è concentrata sulla riduzione dell’inflazione alimentare, che rappresenta il 48% del paniere del CPI indiano ed è storicamente un fattore di oscillazione volatile dell’inflazione complessiva. L’adozione di un obiettivo inflazionistico, unita alle iniziative politiche per stabilizzare i prezzi dei prodotti alimentari, ha contribuito a contenere le aspettative di inflazione.
La crescita dell’India, in gran parte trainata dal mercato interno, garantisce un riparo dagli shock esterni. Tuttavia, i fattori esterni, come la forza del dollaro statunitense e l’incertezza geopolitica, giustificano una certa cautela. Le impennate dei prezzi del greggio potrebbero avere un impatto negativo sulla rupia indiana (INR), poiché l’India è un importatore netto di petrolio, ma le riserve valutarie di circa 600 miliardi di dollari dovrebbero consentire alla RBI di mantenere stabile la valuta locale. Le sfide macroeconomiche della Cina sono una fonte di preoccupazione, ma se si considerano le economie dell’Asia-Pacifico, l’India è quella che ha meno legami economici con la domanda finale della Cina (attraverso i canali di consumo e d’investimento).2
Fonte: World Input Output Database, OCSE, Goldman Sachs Global Investment Research. Basato sul World Input-Output Database (2022) per i dati del 2019. Al 14 novembre 2023.
Dinamica del mercato dei capitali
Nel 2023, l’MSCI India ha registrato un rendimento del 21%, superando la performance dei principali mercati emergenti.3 Sebbene le valutazioni elevate dei mercati azionari costituiscano un problema per alcuni investitori, l’India ha storicamente registrato un premio rispetto agli altri mercati azionari emergenti. Il Paese ha uno dei mercati azionari con la minore correlazione con gli indici globali ed è sede di un insieme eterogeneo di grandi aziende blue chip e small cap. Un numero crescente di investitori retail nazionali aggiunge profondità al mercato. In generale, riteniamo che i fondamentali delle società siano basati su una forte stabilità macroeconomica e su una buona visibilità degli utili nei prossimi anni. Sarà importante monitorare i risultati delle aziende poiché gli utili, nel caso dell’India, sono stati il fattore determinante dei rendimenti dei titoli azionari.
Per quanto riguarda i mercati obbligazionari, l’imminente inclusione dell’India nel JPM GBI-EM Global Diversified Index, uno dei principali indici obbligazionari in valuta locale, molto seguito dagli investitori dei Mercati Emergenti, è un esempio della crescente importanza economica internazionale del Paese. Una volta completato il periodo di introduzione graduale dell’India a marzo 2025, l’Asia rappresenterà circa il 48% dell’indice, con Cina e India che probabilmente raggiungeranno il tetto massimo del 10%. Secondo le stime, l’inclusione nell’indice potrebbe generare afflussi di oltre 40 miliardi di dollari statunitensi per il mercato obbligazionario indiano nel corso dell’anno successivo.4
Dato il rendimento relativamente elevato e la minore volatilità delle obbligazioni governative indiane, nonché la bassa correlazione con altri asset e mercati obbligazionari, gli investitori potrebbero essere spinti a gestire posizioni sovrappesate. Una base di investitori locali molto ampia (le grandi compagnie assicurative e le banche commerciali indiane possiedono la maggior parte dei titoli di debito governativi) limita in qualche modo la vulnerabilità del mercato obbligazionario locale ai disinvestimenti improvvisi degli investitori globali.
Altri percorsi permettono agli investitori globali nel comparto obbligazionario di ottenere un’esposizione alla storia di crescita dell’India, come ad esempio le obbligazioni emesse in rupie indiane da emittenti sovranazionali, come le banche di sviluppo che finanziano progetti nel Paese. Vediamo opportunità anche nel mercato indiano delle obbligazioni societarie, che offre un interessante connubio tra rendimento, qualità del credito e società allineate a temi di crescita secolare, come i servizi digitali e le energie rinnovabili.
I mercati privati indiani si dimostrano resilienti. Gli investimenti in private equity sono cresciuti del 10% nella prima metà del 2023, raggiungendo i 16,5 miliardi di dollari.5 L’attività di buyout di asset di qualità ha registrato un’accelerazione negli ultimi anni, in particolare nel settore sanitario. La quota di mercato globale indiana delle offerte pubbliche iniziali (Initial Public Offering, IPO) in tutti i settori è salita ai massimi storici nel 2023, superando Hong Kong, in un contesto di rallentamento globale indotto dal picco al ribasso delle quotazioni negli Stati Uniti.6 Questo ha permesso di creare ottime opportunità di uscita per la crescente base di investitori di private equity del Paese, che dall’inizio degli anni 2010 è quadruplicata passando da 200 a 800 investitori attivi.
Anche l’attività di private credit è in aumento. Negli ultimi cinque anni, sono stati registrati in India oltre cinquanta fondi di investimento alternativi (FIA) di private credit nazionali e globali. Nello stesso periodo, gli investimenti nel private credit sono passati dal 5% del totale degli investimenti alternativi indiani in termini di valore nel 2018 al 16% nella prima metà del 2023, trainati dalle operazioni infrastrutturali.7 Le leggi sull’insolvenza e sulla bancarotta favorevoli ai creditori hanno migliorato la fiducia nel mercato e la domanda di nuove fonti di capitale di debito.
Fonte: Goldman Sachs Global Investment Research. Sulla base di 216 intervistati alla Goldman Sachs Global Strategy Conference di Londra. Al 16 gennaio 2024.
Altri cinque anni di Modi?
L’India, la più grande democrazia al mondo, è una delle oltre 70 nazioni che voteranno a livello regionale, nazionale o parlamentare nel 2024. I due maggiori partiti politici indiani sono il Bharatiya Janata Party (BJP) e il Congresso Nazionale Indiano (Indian National Congress, INC). L’Alleanza Nazionale Democratica (National Democratic Alliance, NDA), guidata dal BJP, compone attualmente il governo centrale e spera in una rielezione quest’anno. La brillante affermazione del BJP nelle recenti elezioni statali e i sondaggi di opinione a livello nazionale indicano come probabile un terzo mandato quinquennale del Primo Ministro Modi.8 La maggiore probabilità di continuità al governo, insieme alla stabilità della politica economica, sarà probabilmente un fattore positivo per gli asset indiani, compresi i titoli azionari.
Il governo Modi, il cui premierato è iniziato nel 2014, ha attuato riforme nei settori bancario, manifatturiero e anche nella gestione dell’inflazione, oltre a concentrarsi sulle infrastrutture fisiche e digitali, che hanno incrementato il potenziale di crescita a medio e lungo termine dell’economia. Le iniziative volte ad ampliare l’accesso ai conti bancari e ai servizi finanziari, in particolare nelle aree rurali, hanno dato risultati positivi, come la formalizzazione dell’economia, l’aumento delle conoscenze finanziarie dei cittadini e il miglioramento della spesa pubblica e della riscossione delle imposte. Ci aspettiamo una continua attenzione alle riforme, a prescindere dallo scenario politico.
Geopolitica, catene di approvvigionamento e “Make in India”
L’India non è immune dai cambiamenti geopolitici, dai grandi conflitti e dalle loro ripercussioni. Tuttavia, il Paese è un potenziale beneficiario a lungo termine di un’economia globale più frammentata. Forse la più grande opportunità per l’India di rinvigorire la crescita economica nel prossimo decennio è lo sviluppo di poli produttivi competitivi a livello globale, dato che sono sempre di più le aziende che decidono di produrre i propri beni al di fuori di Cina e Russia. Se l’India riuscirà a cogliere quest’occasione, potranno nascere nuovi ecosistemi manifatturieri con maggiore occupazione e formazione per i lavoratori, oltre che opportunità per i capitali pubblici e privati di sostenere gli investimenti infrastrutturali.
L’iniziativa “Make in India” (MII), presentata per la prima volta una decina d’anni fa, mira a ridurre la dipendenza dell’India dai beni importati e ad aumentare le esportazioni di beni di alta qualità. Il governo indiano ha ridotto le imposte sulle società per la nuova produzione manifatturiera e ha lanciato programmi di incentivi legati alla produzione (Production Linked Incentive, PLI) in diversi settori. Da quando è stata introdotta l’iniziativa MII, sono stati fatti progressi in settori come l’elettronica grazie alla rapida crescita della domanda interna. Le industrie ad alta intensità di capitale, come quelle dei veicoli elettrici e dei semiconduttori, potrebbero essere costrette ad affidarsi a società globali durante il loro sviluppo a causa della mancanza di materie prime a livello nazionale.
Fonte: Haver Analytics, Goldman Sachs Global Investment Research. Al 10 settembre 2023.
Le carenze infrastrutturali, la lentezza della logistica e l’alto rischio di interruzioni di corrente sono alcuni degli ostacoli che si frappongono allo sviluppo della produzione in India. Tuttavia, avranno un impatto anche le diverse lingue e le preferenze di vita lavorativa, così come la dispersione dei siti di produzione. Gli operai indiani tendono a lavorare vicino a casa, mentre quelli cinesi, ad esempio, sono abituati a vivere lontano dalla propria città. La dispersione delle fabbriche in India potrebbe limitare l’efficienza produttiva rispetto a quella dei mega siti cinesi.
La spinta della digitalizzazione
Nell’ultimo decennio l’India ha puntato sull’innovazione. Il Paese conta oggi oltre 750 milioni di utenti internet e circa mezzo miliardo di possessori di smartphone.9 L’utilizzo dei dati mobili in India è aumentato di 20 volte in cinque anni e oggi è tra i più alti al mondo. Questa tendenza è stata favorita da un forte calo dei costi dei dati mobili. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un rapido aumento dell’accesso ad internet, del fintech, dell’e-commerce, dell’istruzione e della tecnologia sanitaria. Prevediamo che questo trend continuerà.
Una caratteristica distintiva della spinta alla digitalizzazione dell’India è la leadership assunta dal governo nella costruzione di infrastrutture digitali. Ciò si riflette nel prospero ecosistema indiano di startup tecnologiche in settori come l’e-commerce e i pagamenti online, alcune delle quali sono quotate in borsa. L’India potrebbe anche essere in grado di beneficiare dell’intelligenza artificiale (IA). I nuovi strumenti e le nuove tecniche di IA potrebbero essere utilizzati per migliorare il settore sanitario e l’istruzione. Le aziende indiane di servizi informatici storicamente sono riuscite a beneficiare delle innovazioni tecnologiche costruendo prodotti e servizi in grado di rispondere ai principali cambiamenti tecnologici. Le aziende che si adattano con successo potrebbero svolgere un ruolo chiave nella riduzione dei costi e nell’aumento dei ricavi dei clienti grazie all’IA.
Demograficamente diversa
Nel 2023, la popolazione indiana ha superato quella cinese diventando la più numerosa a livello globale. Il Paese ha anche una struttura demografica tra le più giovani al mondo, con un’età media di 28 anni, rispetto ai 39 anni di Cina e Stati Uniti.10 I Millennial e la Generazione Z (GenZ) rappresenteranno più del 50% della popolazione indiana entro il 2030.11 Questa abbondante forza lavoro può aiutare l’India a raggiungere i suoi obiettivi di crescita interna a breve termine, sfruttando al contempo le opportunità di diversificazione della catena di approvvigionamento globale. Prevediamo che il dividendo demografico dell’India non solo aprirà opportunità nei settori dei servizi e dell’industria manifatturiera, ma stimolerà anche la capacità di spesa della giovane popolazione del Paese. Ci aspettiamo che le dinamiche di consumo legate ai Millennials, soprattutto nell’e-commerce, nella consegna di prodotti alimentari e nello spazio fintech, saranno una forza trainante per la crescita dell’India.
La classe media indiana, la più numerosa al mondo, dovrebbe rappresentare l’80% della popolazione del Paese e il 75% della spesa dei consumatori entro il 2030. Prevediamo che tutto questo porterà a una maggiore domanda di beni di alta gamma e di beni di consumo durevoli in generale. Anche il settore automobilistico è destinato a crescere costantemente, anche per quanto riguarda i veicoli elettrici, dato che il governo incoraggia l’uso di carburanti più puliti attraverso incentivi fiscali e sussidi. La domanda di immobili residenziali è destinata a triplicarsi nelle città nel prossimo decennio a causa della migrazione dei talenti verso le aree urbane, favorendo la crescita del settore del cemento.12 Circa un terzo della popolazione indiana vive attualmente in città, un tasso di urbanizzazione molto più basso rispetto a quello della Cina (63%), dell’Indonesia (58%) e del Sudafrica (68%).13
Fonte: HYDE (2017), Gapminder (2022), Nazioni Unite (2022), Our World in Data, Goldman Sachs Global Investment Research. Strategy Espresso: European companies exposed to India: The Nifty Economy. Al 6 luglio 2023.
Nonostante i vantaggi demografici dell’India, il Paese presenta notevoli sfide sociali. Il salario minimo in India, se depurato dalle differenze di potere d’acquisto, è significativamente più basso rispetto a quello della maggior parte delle altre economie asiatiche. Anche se i salari relativamente più bassi in India possono contribuire a sostenere l’economia dell’espansione della catena di approvvigionamento delle aziende globali nel Paese, rimangono comunque una seria sfida per il raggiungimento di condizioni di lavoro dignitose e di una crescita inclusiva. La maggior parte della forza lavoro indiana opera inoltre nel sommerso, dove i lavoratori non hanno contratti scritti, ferie pagate, prestazioni sanitarie o previdenziali.
Un’importante sfida (e opportunità) è rappresentata dal fatto che solo una donna indiana su cinque fa parte della forza lavoro formale, una percentuale tra le più basse in assoluto e in calo, che ostacola la crescita.14 La condizione delle donne in India sta gradualmente migliorando, ma i progressi sono lenti. Le disuguaglianze, come il divario retributivo tra i sessi, i matrimoni precoci e le norme sociali prevalenti, limitano le scelte professionali delle donne. La solidità macroeconomica dell’India e le dinamiche demografiche favorevoli possono offrire l’opportunità di promuovere la presenza delle donne nella forza lavoro e di potenziare l’imprenditoria femminile.
Decarbonizzazione
L’India cerca di crescere e allo stesso tempo di decarbonizzare la propria economia. Il Paese dovrà svolgere un ruolo importante nella riduzione delle emissioni insieme a Cina, Stati Uniti e altre grandi economie per limitare il riscaldamento globale a meno di 1,5 gradi. Nonostante sia il Paese più popoloso del mondo, l’India ha emissioni pro capite relativamente basse rispetto ad altri grandi mercati.15 Tuttavia, il crescente fabbisogno energetico indiano è ancora soddisfatto dalla forte dipendenza dal carbone, oltre che dal petrolio e dal gas. L’India ha un target di decarbonizzazione più modesto rispetto ad altri Paesi, sia a breve termine (2030) che a lungo termine (net zero entro il 2070).
Nella prima metà del 2023, il Paese ha sperimentato quasi ogni giorno eventi meteorologici estremi, come ondate di calore, tempeste e forti piogge.16 La variabilità dei monsoni e i cambiamenti di temperatura influiscono sulle coltivazioni e sulla sicurezza alimentare. Le autorità hanno dichiarato che i rischi climatici non possono più essere trascurati e hanno riconosciuto che la finanza sostenibile è uno strumento per mitigarli. La RBI ha istituito un “Gruppo per la finanza sostenibile” (Sustainable Finance Group, SFG) nel 2021. L’India ha emesso il suo primo green bond sovrano all’inizio del 2023.17
L’India è uno dei luoghi più competitivi in termini di costi per l’impiego di energia rinnovabile su larga scala grazie ai minori costi salariali e all’abbondanza di energia solare. La solarizzazione dell’agricoltura è un esempio di un caso d’uso economicamente fattibile per la transizione dell’India verso le energie rinnovabili. Prevediamo la messa in servizio di grandi progetti solari da parte di conglomerati indiani nel 2024. Con l’aumento della quota di energie rinnovabili, lo sviluppo di impianti di stoccaggio sarà fondamentale per una fornitura affidabile e una stabilità della rete. Il governo si concentra anche sul rendere l’India un polo globale per la produzione e l’esportazione di idrogeno prodotto da energia rinnovabile.
Una storia di crescita più forte, più a lungo
L’India si contraddistingue per la sua stabilità macroeconomica. Il potenziale di crescita a lungo termine è sostenuto dalle riforme in tutti i settori, dagli sforzi per attrarre capitali stranieri, dalla maturazione dei mercati dei capitali, dalle dinamiche demografiche, dal riallineamento della catena di approvvigionamento e dalla digitalizzazione. L’India è unica anche per la sua posizione geopolitica neutrale rispetto al commercio e all’engagement. Il Paese ha un nuovo ruolo geopolitico influente e complesso. Per gli investitori, sarà importante monitorare i cambiamenti geopolitici, le trasformazioni della catena di approvvigionamento e la politica interna in un anno di elezioni.
Nel complesso, ravvisiamo interessanti opportunità di investimento a lungo termine in India. La visibilità degli utili e la potenziale continuità del governo, e quindi della politica, rimangono fattori determinanti per le azioni. Le opportunità per il settore obbligazionario possono derivare dall’inclusione negli indici obbligazionari dei mercati emergenti locali e tra gli emittenti del mercato indiano delle obbligazioni societarie allineate a temi di crescita secolare. L’evoluzione dei mercati privati del Paese offre ulteriori possibilità di impiego del capitale. Siamo favorevoli a un approccio attivo per individuare al meglio le opportunità di investimento nella storia di crescita più forte più a lungo dell’India.
1Goldman Sachs Global Investment Research (GIR). Al 3 luglio 2023.
2Goldman Sachs GIR. Al 14 novembre 2023.
3MSCI, Goldman Sachs Asset Management. Al 31 dicembre 2023.
4Goldman Sachs GIR. Al 22 settembre 2023.
5Bain & Company. Al 30 agosto 2023.
6Reuters. Al 19 dicembre 2023.
7Praxis Global Alliance, Indian Venture and Alternate Capital Association (IVCA). A dicembre 2023.
8Fonte: Bloomberg, Commissione elettorale indiana, Goldman Sachs Global Investment Research. Al 4 dicembre 2023.
9Internet and Mobile Association of India. Al 3 maggio 2023.
10Worlddata, census.gov. A febbraio 2024.
11EY India. Ad aprile 2023.
12CLSA. A novembre 2023.
13Banca Mondiale, Haver Analytics. Al 22 febbraio 2024
14Goldman Sachs GIR. Women (Still) Hold Up Half the Sky. A giugno 2023.
15Climate Change Performance Index (CPPI). Al 31 dicembre 2023.
16Centre for Science and Environment (CSE). Al 15 luglio 2023.
17Banca Mondiale. Al 12 giugno 2023.