Sostenibilità

Climate Investing 2.0: orientarsi in un mercato sempre più competitivo

7 agosto 2023 | 10 tempo di lettura
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John Goldstein
Global Head of Sustainability and Impact Solutions, Client Solutions Group
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Letitia Webster
Global Head of Sustainability for Private Investing
Perspectives
Questa pubblicazione fa parte della nostra serie Perspectives
Punti principali
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Man mano che la trasformazione sostenibile dell’economia globale accelera il passo, la finanza climatica diventa sempre più complessa per gli investitori.
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Gli investitori stanno adottando un approccio sempre più sofisticato che esamina le varie asset class per trovare opportunità in linea con i loro principali obiettivi di portafoglio.
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Il mercato si è sviluppato al punto tale che tutti comprendono i temi principali. Pertanto, quando parliamo di climate investing non si tratta più solo di consapevolezza o interesse nell’argomento, ma di esecuzione.

La finanza climatica sta diventando sempre più complessa e competitiva. Nei primi anni, gli investitori potevano generare rendimenti semplicemente puntando su alcuni grandi temi della transizione climatica, come le energie rinnovabili, e investendo sulle società attive su questo trend. Da allora, però, il mercato si è evoluto. Con la svolta sempre più veloce sulla sostenibilità dell’economia globale, i potenziali investimenti si sono moltiplicati, insieme al numero di investitori alla ricerca delle migliori opportunità. Inoltre, la volatilità del mercato degli ultimi anni, che ha colpito molte strategie d’investimento green che in precedenza avevano avuto successo, ha ribadito che la transizione sarà un processo complesso e a lungo termine. Riteniamo che il successo in questo mercato in fase di maturazione richiederà un approccio che esamini le varie asset class per trovare investimenti promettenti in linea con i principali obiettivi di portafoglio degli investitori, dalla gestione del rischio all’individuazione delle opportunità.

Abbiamo chiesto a due dei maggiori esperti di investimenti sostenibili di Goldman Sachs Asset Management di condividere le loro opinioni su questo mercato in rapida evoluzione. John Goldstein, Global Head of Sustainability and Impact Solutions nel nostro Client Solutions Group, e Letitia Webster, che dirige il reparto Sustainability for Private Investing, informano i clienti a livello globale su questioni fondamentali, che vanno dalla strategia di portafoglio all’implementazione. In questo articolo, rispondono ad alcune delle domande che ricevono spesso dagli investitori di tutto il mondo.

Come è cambiato l’approccio degli investitori alla finanza climatica negli ultimi 15 anni?

John Goldstein: All’inizio, le strategie di investimento climatico tendevano a essere per lo più monodimensionali. C’erano obiettivi prestabiliti, dati e parametri, ma molte di queste strategie puntavano a ottenere un’etichetta, che fosse green” o “ESG”, e non erano necessariamente allineate con l’idea di avere un impatto reale e un portafoglio ben bilanciato. Questo approccio ha anche portato ad esposizioni e concentrazioni indesiderate, perché in molti casi gli investitori si sono diretti verso settori a bassa intensità di carbonio, considerati più favorevoli per l’ambiente, e si sono allontanati dai settori con emissioni più elevate più difficilmente riducibili, come i combustibili fossili. Il risultato è stato che hanno sottopesato l’economia reale anziché pensare all’esposizione in generale tra mercati e settori.

Stiamo arrivando alla versione 2.0 dell’investimento climatico, che è più sofisticata in termini di idee, ha dati e parametri davvero adatti allo scopo perseguito e ha una più ampia varietà di strumenti di implementazione.

Le persone si sono rese conto del fatto che tale approccio potrebbe non generare il giusto risultato dal punto di vista climatico. Se si vuole decarbonizzare l’economia reale, è lì che deve affluire il capitale. Un altro problema è che molti investitori che pensavano di assumere una strategia favorevole al clima stavano di fatto orientando i loro portafogli verso i titoli growth. Ora si stanno accorgendo che questo approccio potrebbe non avere molto senso dal punto di vista finanziario, perché fare scommesse inconsapevolmente a livello di stile e di settore in genere non è una buona pratica. Stiamo arrivando alla versione 2.0 dell’investimento climatico, che è più sofisticata in termini di idee, ha dati e parametri davvero adatti allo scopo perseguito e ha una più ampia varietà di strumenti di implementazione.

Il clima come tema d’investimento non significa che le regole di costruzione del portafoglio e di gestione del rischio vengano messe da parte; anzi, probabilmente diventano più importanti che mai. A nostro avviso, diverse parti del portafoglio sono più adatte a vari elementi dell’investimento climatico: alcune sono più facili da personalizzare per la gestione del rischio climatico, altre sono più adatte a trovare opportunità di crescita tematiche e altre ancora sono solo un’ulteriore leva economica: come gestire il rischio, lavorare sui margini, essere più efficienti ed efficaci. Crediamo che alla base debba esserci l’adozione di un approccio multi-asset e la scelta dello strumento giusto per ottenere il risultato desiderato.

Com’è cambiato l’uso di dati, parametri e analisi con il progredire degli investimenti climatici?

Goldstein: Il percorso dei dati fa parte di una sana evoluzione che ho constatato in moltissimi campi nell’ambito degli investimenti sostenibili. In molti casi, i diversi approcci ai dati all’inizio riguardavano principalmente la classificazione, il che equivaleva praticamente a un’esternalizzazione dell’analisi. Nel corso del tempo, gli investitori hanno iniziato a utilizzare dati sempre migliori a loro disposizione per ottenere informazioni sugli investimenti possibili, piuttosto che trovare una soluzione in merito alla classificazione. Ciò richiede un approccio più olistico che non sia solo retrospettivo, ma abbia più dati prospettici e in tempo reale. Il problema di fare affidamento su dati finanziari retrospettivi per valutare i meriti di investimento di una società è che gran parte del valore aziendale risiede nelle sue prospettive di crescita. Lo stesso vale per gli investimenti climatici, ed è per questo che abbiamo lavorato duramente per sviluppare modelli poliedrici per esaminare i dati riferiti al passato, al presente e al futuro, che ci consentono di acquisire informazioni più complete per i nostri clienti e di prendere decisioni d’investimento migliori.

Un aspetto notevole della rapida espansione degli investimenti climatici è la crescente importanza dei mercati privati. Come si presenta questo sviluppo sul lato private?

Letitia Webster: Le società private tendevano a misurarsi con la sostenibilità fino a quattro o cinque anni fa, sulla spinta delle società quotate e del settore bancario. Le grandi società vogliono una maggiore trasparenza e tracciabilità climatica da parte dei propri fornitori, la maggior parte dei quali sono ancora in mani private. I gestori patrimoniali, che forniscono gran parte del capitale per le aziende private, ora devono considerare i propri obiettivi climatici e i requisiti di reportistica; per questa ragione, stanno incoraggiando tali società a migliorare le loro ambizioni climatiche.

L’engagement con le società di portafoglio nei mercati privati può essere molto più diretto che negli investimenti in società quotate.

A nostro avviso, ciò crea opportunità differenzianti per il mercato. È nel momento in cui le società private che riforniscono le aziende quotate diventano più sostenibili e offrono i dati, la trasparenza e l’impatto necessari per supportare gli obiettivi di sostenibilità aziendale, che queste hanno maggiori probabilità di diventare fornitori di fiducia. Notiamo che la generazione più giovane della forza lavoro è più propensa a lavorare in società che sono parte della soluzione. Di conseguenza, il reclutamento e la fidelizzazione dei migliori talenti diventano un vantaggio competitivo. Notiamo anche che i consumatori più giovani acquistano prodotti più sostenibili; perciò, le aziende che si affidano alla sostenibilità possono creare slancio e valore in tutto il loro business.

Il nostro ruolo nei mercati privati è supportare le aziende dotate di strumenti, risorse e competenze in modo che possano migliorare le loro pratiche sostenibili per soddisfare queste opportunità di mercato. In questo modo, riteniamo che si possano raggiungere valutazioni più elevate in fase di uscita dall’investimento grazie all’aumento della domanda dei loro prodotti.

I gestori patrimoniali possono svolgere un ruolo importante nell’analisi dei mercati, nella progettazione di strumenti innovativi e nell’identificazione di opportunità in linea con gli obiettivi di investimento climatico dei clienti. Quali aspetti di questo processo, compreso il rapporto con i clienti, sono specifici per i mercati privati?

Webster: L’engagement con le società di portafoglio nei mercati privati può essere molto più diretto che negli investimenti in società quotate. La due diligence richiede l’impegno a conoscere le differenti sfide ambientali e climatiche all’interno di un settore specifico e le nuove tecnologie per supportare una transizione sostenibile. Ciò richiede spesso mesi di intenso lavoro ed engagement con il team direttivo delle società oggetto di valutazione per un eventuale investimento. Approfondiremo anche il modo in cui il cambiamento climatico influenzerà la società attraverso rischi fisici o di transizione. Durante il periodo di detenzione in portafoglio, puntiamo a collaborare con le aziende per lavorare sul loro modello di business, sulle loro operazioni e sui loro prodotti, per supportarle nella creazione e nella crescita di un’attività sostenibile e resiliente che gestisca le risorse ambientali e di capitale umano in modo responsabile. Ove applicabile, dedichiamo molto tempo a comprendere i vantaggi funzionali, la differenziazione del mercato del prodotto e l’impatto che avrà nel sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Abbiamo una gamma diversificata di clienti globali, molti dei quali cercano attivamente di investire in queste soluzioni per sfruttare i fattori positivi del mercato. Collaborare con i nostri clienti per supportare i loro obiettivi richiede un alto grado di esperienza in questi mercati per determinare quali tecnologie e team direttivi avranno successo sul mercato e saranno in grado di soddisfare i nostri profili di rendimento.

Cosa devono tenere a mente gli investitori nell’orientarsi in un mercato degli investimenti sostenibili in espansione e più competitivo? Dove troveranno probabilmente le maggiori opportunità?

Goldstein: Il mercato si è sviluppato al punto tale che tutti conoscono i temi principali. Pertanto, quando parliamo di investimenti climatici non si tratta più solo di consapevolezza o interesse nell’argomento, ma di esecuzione. Occorre iniziare con una comprensione del collocamento sulla curva di maturità del mercato. L’investitore è preparato ai rischi legati ai settori in fase iniziale, che tendono a essere ad alta intensità di capitale, richiedono tempo per svilupparsi e hanno un tasso di fallimento potenzialmente elevato? L’investitore è disposto a far sviluppare un’impresa emergente per renderla in grado di generare attività che diventeranno più apprezzate e comprese dal mercato, consentendo potenzialmente di venderle realizzando un profitto lungo questo percorso? Oppure cerca investimenti in società mature, investendo tramite obbligazioni e private credit?

Il denominatore comune per moltissimi clienti in tutto il mondo è l’ampia consapevolezza che questi temi si stanno diffondendo sul mercato; quindi, come investitore, cosa devo fare?

Un secondo punto da considerare è che i leader green di oggi possono essere fortemente apprezzati, ma se si riuscisse a trovare o a creare i leader green di domani (per intenderci, le società che passano dal grigio al verde), potrebbe esserci un reale aumento del valore da una prospettiva sia finanziaria che di impatto climatico. Molte di queste società possono essere aziende industriali di vecchia concezione in settori ad alta intensità di capitale e proprio questa transizione è la fase in cui si sbloccherà il vero potenziale.

Quali altri tipi di opportunità possono trovare gli investitori nella transizione dal grigio al verde?

Webster: Le soluzioni in cui investiamo sul lato private sono generalmente sviluppate da società in nicchie di mercato uniche. Non diventeranno necessariamente aziende Fortune 500, ma saranno integrate nelle catene di fornitura delle grandi aziende, rendendole più sostenibili e facilitando la loro transizione. Le grandi società hanno fissato obiettivi ambiziosi di sostenibilità e hanno bisogno di soluzioni che li aiutino a raggiungerli. Comprendere gli strumenti da utilizzare per raggiungere questi obiettivi di sostenibilità in tutti i settori offre un’ampia gamma di soluzioni. Un approccio è quello di concentrarsi su ampie soluzioni che possono essere integrate in un’ampia varietà di prodotti come i biopolimeri, che sono realizzati da fonti rinnovabili e hanno un ampio impiego, tra cui un’alternativa ecologica alle plastiche tradizionali nel packaging e nei pantaloni da yoga.

Esaminiamo anche i settori ad alta intensità di carbonio per comprendere i loro punti deboli durante la transizione e determinare quali soluzioni saranno necessarie per la decarbonizzazione, dopodiché approfondiamo la tematica. Ad esempio, sappiamo che la rete di servizi di pubblica utilità deve affrontare la transizione verso l’energia rinnovabile. Le soluzioni che aumentano la produzione complessiva della rete e riducono i costi saranno essenziali nella transizione verso l’energia pulita. Stiamo investendo in piattaforme di accumulo di energia a breve e lunga durata, nonché in inverter che sono una componente fondamentale per i progetti di accumulo di batterie, eolico e solare, collegando e consentendo l’interazione tra la risorsa di produzione di energia e la rete elettrica.

Com’è cambiata la situazione degli investimenti in società in fase iniziale?

Webster: Dieci anni fa abbiamo visto solo segnali sporadici della domanda del mercato per diversi tipi di soluzioni, come il cotone biologico e i veicoli elettrici. Ad essere davvero maturata sono state sostanzialmente solo l’energia rinnovabile, eolica e solare. L’investimento nella maggior parte degli sviluppatori di soluzioni è avvenuto nella fase iniziale, quando la quota di capitale iniziale e di rischio era più elevata e molte aziende non sono mai arrivate alla fase di crescita.

Ora le aziende e il mercato sono più maturi. Man mano che le tecnologie diventano più sofisticate ed economiche e vi è una domanda più costante e affidabile che gli investitori possono prevedere e pianificare, queste tecnologie possono essere sostenute da un maggiore capitale istituzionale con impegni di investimento più elevati. Se in precedenza esaminavamo investimenti in milioni di dollari a una o due cifre, ora stiamo investendo capitali maggiori, che arrivano alle tre cifre, riconoscendo il potenziale di crescita di queste società con prodotti sostenibili.

In conclusione, quale direbbe sia la domanda principale che i clienti pongono sugli investimenti climatici nel 2023?

Goldstein: Il denominatore comune per moltissimi clienti in tutto il mondo è l’ampia consapevolezza che questi temi si stanno diffondendo sul mercato; quindi, come investitore, cosa devo fare? Questa domanda riguarda tutto, dall’implementazione di una strategia multi-asset a implementazioni specifiche nei mercati pubblici o privati. Come posso pensare a tutto questo con vera chiarezza, saldamente basata sull’idea di come ciò influenzerà i mercati e l’economia negli anni e nei decenni a venire? La risposta a questa domanda diventa la base dell’azione.

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