Investimenti alternativi

I mercati privati secondari: verso la liquidità e oltre

31 ottobre 2023 | 15 tempo di lettura
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Suzanne Gauron
Head of Private Equity Strategies, Alternatives Capital Markets & Strategy
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Harold Hope
Global Head of Vintage Strategies, External Investing Group
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Gabriel Mollerberg
Secondaries Investment Team, External Investing Group
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Thom Spoto
Secondaries Investment Team, External Investing Group
Perspectives
Questa pubblicazione fa parte della nostra serie Perspectives
Punti principali
1
I mercati privati primari sono maturati e le transazioni sui mercati secondari sono sempre più diversificate. Saranno quindi necessarie nuove competenze e capacità di adattamento per strutturare soluzioni di capitale in grado di rispondere alle complesse esigenze sia dei Limited Partner (LP) e dei General Partner (GP) dei mercati primari, sia delle società presenti nei loro portafogli.
2
L’attività sui mercati secondari si sta ampliando rapidamente fino a includere strategie che vanno oltre i buyout, includendo i real asset e il credito. Gli sconti per questi asset tendono a essere più ampi rispetto a quelli delle strategie di buyout tradizionali, sia perché gli acquirenti potenziali sono meno numerosi, sia perché i profili di rendimento sono più bassi e richiedono uno sconto maggiore per superare le soglie di rendimento delle transazioni secondarie “equity-focused”.
3
Le soluzioni di capitale del mercato secondario, come i continuation vehicle e le azioni privilegiate, vengono utilizzate sempre più spesso dai GP per ottimizzare la gestione dei fondi e offrire agli LP una serie di opzioni di uscita più dinamiche, rafforzando al tempo stesso i rapporti con le società più solide e aprendo le porte a nuovi investitori.

Gli investitori spesso puntano sui mercati secondari per acquisire un’esposizione al mercato privato e ottenere vantaggi addizionali, come l’attenuazione della J-curve e la diversificazione. Molte di queste caratteristiche sono più strettamente associate alle classiche vendite di portafoglio dei Limited Partner (LP), ma negli ultimi vent’anni le società del mercato secondario hanno fornito ai General Partner (GP) e agli LP anche altre tipologie di soluzioni, dai team spin-out alle obbligazioni strutturate, che offrono un accesso differenziato ai mercati privati. Oggi i continuation vehicle e le strutture azionarie privilegiate sono diventati più diffusi. Con la progressiva evoluzione dell’attività, dalle vendite di portafoglio degli LP verso soluzioni più personalizzate, gli investitori devono essere consapevoli sia delle competenze necessarie per procurare, sottoscrivere ed eseguire queste transazioni più complesse, sia delle implicazioni in termini di rischio-rendimento di tipi di operazioni potenzialmente diversi.

L’evoluzione dei mercati secondari

L’evoluzione dei mercati privati ha portato continuamente a nuove sfide e opportunità che richiedono soluzioni di capitale particolari. Negli anni ‘90 e nei primi anni 2000, i mercati privati sono cresciuti, passando da un mercato statunitense di nicchia, finanziato da soggetti facoltosi e da un piccolo numero di istituti, a una asset class più ampia, dalle strategie distinte e con una presenza globale. Di conseguenza, sempre più investitori sono diventati LP in un numero crescente di fondi. Com’era inevitabile, nel caso di alcuni investitori il profilo di liquidità ha subito stravolgimenti oppure una modifica nella strategia ha imposto la chiusura delle posizioni. I GP incaricati della gestione dei fondi si sono resi conto che il trasferimento delle partecipazioni da un LP a un altro era preferibile all’insolvenza e ciò ha dato vita al mercato secondario. Per queste transazioni secondarie condotte dagli LP, sono stati creati dei fondi dedicati che nel tempo si sono sviluppati sfociando in transazioni più complesse, dai portafogli multicomparto alle transazioni strutturate, fino alle “strip sales”, vendite concepite per semplificare la gestione del portafoglio senza però incidere sull’esposizione economica.

Oggi le posizioni nel mercato privato superano i 10.000 miliardi di dollari, tra investimenti di private equity, immobiliari, infrastrutturali e creditizi, e il mercato secondario fornisce soluzioni di liquidità agli LP che desiderano rimodellare i propri portafogli o adattare le strategie d’investimento a un contesto dinamico.1 Tuttavia, i gestori del mercato secondario, in quanto investitori sofisticati dei mercati privati, dotati di capitale flessibile, competenze in materia di valutazione e capacità di gestire le situazioni complesse, forniscono da tempo soluzioni anche ad altri operatori del mercato. Verso la metà degli anni 2000, alcune società del mercato secondario hanno stretto collaborazioni con banche desiderose di semplificare i loro team d’investimento in private equity, scorporandoli per creare nuove società di private equity sulla base dei loro portafogli esistenti sotto forma di “investimenti secondari sintetici”. Nell’ultimo decennio, le società del mercato secondario hanno fornito un aiuto fondamentale ai GP per trovare soluzioni creative per i portafogli esistenti e gestire gli asset nelle fasi di turbolenza. Di fatto, molti investitori che dispongono di portafogli maturi nel mercato privato oggi considerano il mercato secondario uno strumento per la normale gestione delle allocazioni del portafoglio, oltre che per risolvere il fabbisogno di liquidità.

Questa creatività e flessibilità del capitale, unitamente alla generazione di rendimenti interessanti per gli LP del mercato secondario, ha contribuito ad alimentare una forte attività in questo segmento e a portarne gli AUM a più di 550 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2023. Nonostante questa rapida crescita, gli AUM del mercato privato, che costituisce la fonte potenziale del mercato secondario, è cresciuto più del mercato secondario stesso (20% CAGR vs. 17% dal 2018). Per questo motivo, il mercato secondario rimane sottocapitalizzato rispetto al settore dei mercati privati più in generale, da cui deriva la sua gamma di opportunità. Inoltre, lo stesso mercato secondario rimane relativamente concentrato: dal 2021, infatti, almeno il 55% delle transazioni è riconducibile ai primi 10 acquirenti.2 Tuttavia, poiché il mercato primario è maturato e le transazioni su quello secondario sono sempre più diversificate, le società di quest’ultimo avranno bisogno di qualcosa in più delle dimensioni e della portata se vogliono misurarsi con la concorrenza. Saranno necessarie nuove competenze e sarà richiesta capacità di adattamento per strutturare soluzioni di capitale in grado di rispondere alle diverse esigenze sia degli LP e GP del mercato primario, sia delle società presenti nei loro portafogli.

La liquidità del mercato secondario rimane limitata rispetto al ventaglio di opportunità potenzialiLa liquidità del mercato secondario rimane limitata rispetto al ventaglio di opportunità potenziali

Fonte: Jefferies Global Secondary Market Review - luglio 2023. Capitale raccolto non ancora investito = capitale disponibile/volume dell’operazione.

 

 

Soluzioni di liquidità

Vendite di portafoglio degli LP

Le vendite di portafoglio degli LP sono state le prime transazioni del mercato secondario a essere eseguite e in passato rappresentavano la fetta più grande del mercato. Agli albori del mercato secondario, le transazioni erano spesso prive di vantaggi economici ed erano determinate da una situazione di stress (vincoli di liquidità, modifiche strategiche, variazioni normative o cambiamenti esistenziali dei singoli investitori) dell’LP lato vendita. Di conseguenza, i fornitori di liquidità erano in grado di acquisire partecipazioni con uno sconto spesso significativo rispetto al NAV. 

Lo sconto sulle transazioni del mercato secondario può variare in base alla strategia e alle condizioni di mercatoLo sconto sulle transazioni del mercato secondario può variare in base alla strategia e alle condizioni di mercato

Fonte: Greenhill Cogent, Jefferies. A giugno 2023.

 

 

Nell’ultimo decennio, tuttavia, il numero di transazioni effettuate in condizioni di mercato favorevoli è aumentato e il mercato secondario non è più visto solo come un’espressione di sofferenza. Oggi le vendite di portafoglio degli LP vengono ampiamente considerate come un comodo strumento di gestione del portafoglio che consente di adeguare le esposizioni, liberare il capitale e le risorse del team dagli impegni più datati, che hanno fatto ampiamente il loro corso, e concretizzare le plusvalenze. L’aumento del numero di acquirenti e venditori nelle tradizionali operazioni degli LP sul mercato secondario ha determinato una generale stabilizzazione dei prezzi con sconti minori sul NAV. Persino quando nel 2020, durante le fasi iniziali della pandemia di COVID-19, i prezzi e i volumi delle transazioni secondarie subirono un brusco calo nel primo semestre dell’anno, il mercato tornò ai livelli pre-pandemia entro il primo semestre del 2021.

Gli spread bid-ask si sono nuovamente ampliati nel 2022, quando le anomalie dei mercati pubblici e il rallentamento delle operazioni hanno reso più difficile per gli acquirenti e i venditori trovare un accordo sui prezzi. Tuttavia, nonostante il rallentamento dei volumi delle operazioni, il 2022 è stato uno degli anni migliori in assoluto sotto questo profilo e nel primo semestre del 2023 i prezzi hanno registrato una ripresa, a dimostrazione della maggiore profondità e resilienza del mercato. Un fattore che contribuisce alla resilienza del mercato è la crescente disponibilità dei venditori a consentire agli acquirenti di scegliere alcuni asset per una vendita di portafoglio più ampia, contribuendo in tal modo a fissare un prezzo di vendita fattibile.

Benché la liquidità del mercato secondario tradizionale sia in aumento, la maggior parte delle transazioni continua a essere effettuata con uno sconto sul NAV. I fondi più recenti, nei quali gli asset hanno più tempo per aumentare di prezzo, hanno generalmente un prezzo più vicino al NAV, mentre quelli più datati tendono a richiedere sconti più elevati. Nel primo semestre del 2023 i fondi di buyout con meno di cinque anni hanno venduto in media al 91% del NAV, mentre i fondi del 2012 o annate precedenti hanno venduto in media al 73% del NAV.3 Nel primo semestre del 2023 gli investitori hanno gravitato attorno ai fondi più giovani, con un’età media di 7 anni. È la prima volta dal 2014 che questo dato scende sotto gli 8 anni. Un altro fattore che ha sostenuto i prezzi nel 2023 è l’uso dei rinvii che, a fronte di un prezzo più alto, consente agli acquirenti di finanziare una parte della transazione in data successiva.

Gli sconti sul mercato secondario rispecchiano inoltre la complessità della transazione, nonché il tipo, la qualità e la familiarità degli asset coinvolti. Ecco quindi perché il modo più efficiente di stabilire i prezzi nel mercato secondario rimane quello delle partecipazioni dei fondi di buyout tradizionali, che hanno rappresentato il 72% del volume delle transazioni secondarie nel 2022 e nel primo semestre del 2023.4

Nuovi tipi di portafoglio

L’espansione dei mercati privati con l’adozione di una gamma più ampia di asset ha spinto alcune società del settore secondario ad ampliare le proprie competenze per valutare strategie contigue, ad esempio nei settori immobiliare, delle infrastrutture e del private credit. In precedenza, questi asset erano spesso inclusi nelle vendite di portafoglio all’interno di una transazione di maggiori dimensioni, oppure esclusi dalle vendite. Oggi, le maggiori dimensioni delle vendite di portafoglio degli LP e la più alta specializzazione dei fondi secondari supportano transazioni dedicate in questi spazi. Gli sconti per questi asset tendono a essere più ampi rispetto a quelli delle strategie di buyout tradizionali, sia perché gli acquirenti con le competenze necessarie per valutare gli asset sono meno numerosi, sia perché i profili di rendimento sono più bassi e richiedono uno sconto maggiore per raggiungere le soglie di rendimento delle transazioni secondarie “equity-focused”. Queste strategie rappresentano alcune delle aree in più rapido sviluppo del mercato secondario, grazie all’ingresso di società specializzate e al lancio di veicoli dedicati da parte di operatori già affermati.

Alla base delle opportunità degli investimenti secondari nei settori immobiliare, delle infrastrutture e del private credit c’è la crescita a lungo termine di queste asset class, il cui patrimonio gestito oggi supera i 3.000 miliardi di dollari. Numerosi LP di questi fondi primari stanno anche riconsiderando il modo in cui definiscono e classificano i diversi asset, portando a una rivalutazione diffusa delle esposizioni che ha determinato una maggiore necessità di soluzioni di liquidità. Nel settore immobiliare, ad esempio, i centri direzionali e commerciali con più affittuari (multi-tenant), un tempo acquistati per la loro natura di investimento core e per il senso di sicurezza che trasmettevano, non vengono più considerati alla stregua di investimenti da effettuare e poi “dimenticare”. Viceversa, gli immobili industriali e le case in affitto, che in passato venivano generalmente considerati meno stabili a causa dei termini di locazione più brevi, di una struttura di proprietà frammentata e della tendenza alla sovraedificazione nei mercati in espansione, presentano ora le caratteristiche degli immobili “core”, poiché beneficiano di una domanda sostenuta, di una crescita superiore alla media e di mercati dei capitali estremamente liquidi. I mercati secondari possono contribuire a riequilibrare i profili di rischio degli LP, facilitando il reimpiego del capitale.

Soluzioni di capitale

Oltre la liquidità

Per quanto le tradizionali transazioni sul mercato secondario degli LP rimangano l’elemento centrale di questo mercato, negli ultimi anni si sono affermati altri tipi di soluzioni di capitale. Anziché puntare esclusivamente alla liquidità, molti investitori ricercano strutture che consentano periodi di investimento prolungati e che permettano un compounding aggiuntivo dei rendimenti, come dimostra l’aumento dei fondi di Private Equity (PE) a lungo termine con duration pari o superiore a 20 anni. Gran parte dell’attività iniziale in questo ambito è stata utilizzata per favorire l’utilizzo da parte dei GP di strategie “buy-and-build” e della trasformazione tecnologica per creare valore nelle società in portafoglio, due approcci che possono richiedere tempistiche di implementazione e maturazione più lunghe rispetto a quelle consentite dalla struttura tipica delle Limited Partnership.

Una Limited Partnership ha, di norma, una durata di 10 anni, generalmente con due proroghe di un anno, il che pone un limite di tempo al GP per la realizzazione dei suoi piani di creazione del valore. Nell’arco di questi 10 anni si colloca generalmente un periodo di investimento di quattro o cinque anni e gli LP di solito si aspettano di iniziare a ricevere un po’ di liquidità nel momento in cui il fondo è completamente investito e il GP è di nuovo impegnato nella raccolta di fondi. Considerando queste dinamiche, i GP potrebbero avvertire una certa pressione a vendere gli asset quattro o cinque anni dopo aver effettuato l’investimento, a prescindere dal fatto che ne abbiano massimizzato o meno il valore. Sebbene alcuni LP abbiano messo in dubbio la capacità degli sponsor di private equity di ottenere extra-rendimenti su periodi di tempo più lunghi, secondo alcune ricerche recenti la performance delle transazioni sponsor-to-sponsor, in cui un GP vende un investimento a un altro GP, è paragonabile a quella delle operazioni di buyout tradizionali. Questo avvalora la tesi secondo cui i GP sono in grado di attuare piani operativi e strategie di acquisizione mirate a specifiche fasi di sviluppo e redditività.

Il mercato secondario può offrire soluzioni di capitale che consentono ai GP di continuare a detenere asset noti in cui nutrono un’elevata convinzione e per i quali dispongono di un piano chiaro per la creazione di valore addizionale, fornendo al contempo agli LP esistenti un’opzione di liquidità e consentendo l’ingresso di nuovi LP. Diverse dalla vendita di portafoglio degli LP, queste soluzioni di capitale sono un’evoluzione delle transazioni di “ristrutturazione dei fondi”, che spesso riguardavano situazioni complesse con sfide a livello di asset sottostanti, di GP o di entrambi. Le vendite di portafoglio degli LP rappresentano l’evoluzione di un mercato il cui elemento centrale erano venditori in difficoltà alle prese con sfide di liquidità e che si è trasformato in un mercato più solido (e meno stigmatizzato) per la ristrutturazione dei portafogli. Analogamente, queste transazioni di “ristrutturazione dei fondi” sono passate dall’essere operazioni concepite per risolvere situazioni problematiche a un mercato incentrato su asset di alta qualità gestiti da GP di prim’ordine che desiderano espandere i propri piani di creazione di valore e riallineare gli incentivi. Grazie a questi nuovi strumenti, i GP possono puntare all’ottimizzazione della gestione dei fondi e offrire agli LP una serie di opzioni di uscita più dinamiche, rafforzando al tempo stesso i rapporti con le società più solide e aprendo le porte a nuovi investitori. Questo trend si è intensificato nel 2022 e nel 2023, quando il rallentamento delle uscite e l’irrigidimento delle condizioni di finanziamento hanno costretto i GP a ricercare opzioni creative.

I continuation vehicle

I continuation vehicle mirano a raggiungere una serie di obiettivi diversi: la liquidità per gli LP che desiderano uscire dalla loro posizione; la possibilità per gli LP attuali di mantenere l’esposizione all’asset; e l’opportunità per i nuovi investitori di ottenere un’esposizione a un asset di alta qualità gestito da un GP già fortemente coinvolto nel business, fornendo al GP un periodo di detenzione prolungato e nuovi capitali per finanziare un’ulteriore crescita. Queste transazioni solitamente comportano il trasferimento degli asset target dal fondo originale a un nuovo veicolo, nel quale gli LP esistenti possono scegliere se ricevere i proventi sotto forma di liquidità e uscire dall’investimento oppure una partecipazione proporzionale nel nuovo veicolo. Il gestore del mercato secondario in genere fornisce un valore di mercato equo e indipendente per la transazione; negozia la struttura e i termini del continuation vehicle per garantire continuità; e fornisce il capitale per la liquidazione degli eventuali LP uscenti.

I continuation vehicle sono personalizzati e variano notevolmente in termini di dimensioni e struttura: alcuni sono incentrati su singoli asset, mentre altri hanno posizioni più diversificate. Chi investe in un continuation vehicle ha il vantaggio di investire in asset noti con un GP che ne conosce già a fondo gli aspetti operativi e ha una tesi convincente per la creazione di ulteriore valore. Il GP è in grado di continuare a implementare il proprio playbook esistente, consentendo agli investitori del mercato secondario e agli LP di scavalcare il periodo iniziale a bassa crescita, comune alle nuove operazioni, in cui il GP acquisisce una maggiore dimestichezza con l’asset e affina il proprio piano iniziale di creazione di valore. La dimestichezza del GP con il business può anche fornire un certo grado di protezione dai ribassi per i nuovi LP rispetto a un investimento primario, in quanto la creazione di valore verte in notevole misura sulla continuazione dell’investimento.

Dato il numero di stakeholder coinvolti nelle transazioni riguardanti i continuation vehicle, ad esempio gli LP che liquidano le proprie posizioni, gli LP che rimangono investiti (in alcuni casi), il GP e gli LP nuovi o del fondo secondario, è fondamentale garantire il corretto allineamento degli incentivi. In genere, il GP e l’acquirente secondario negoziano nuove strutture di commissioni e tutele economiche che possono contemplare il reinvestimento di qualsiasi provento realizzato dal GP grazie alla liquidazione degli LP nel continuation vehicle e un nuovo investimento da parte del GP. Poiché ciascuna transazione tende a presentare caratteristiche particolari e specifiche, gli aspetti economici dei continuation vehicle vengono adattati alla singola operazione, ma in genere includono meccanismi come la riduzione delle commissioni e la revisione dei tassi minimi di rendimento.

Un’altra caratteristica importante dei continuation vehicle è il suo livello di concentrazione più elevato rispetto alle tradizionali transazioni sul mercato secondario. Le transazioni riguardanti i continuation vehicle possono interessare un intero portafoglio di posizioni così come un singolo asset. Le transazioni che interessano un singolo asset comportano un maggiore livello di rischio idiosincratico a livello di specifica società, richiedendo un’attenta costruzione del portafoglio da parte del gestore del mercato secondario per garantire un’adeguata diversificazione. Di conseguenza, la due diligence dei continuation vehicle richiede conoscenze e competenze approfondite, molto più simili a quelle di un tradizionale investimento in buyout.

I continuation vehicle hanno assunto un ruolo sempre più importante prima del 2020: se nel 2015 costituivano meno del 20% del mercato secondario, nel 2019 rappresentavano il 30% di tutte le transazioni, nonostante il loro volume assoluto fosse raddoppiato. All’inizio del 2020, durante la crisi pandemica, molti LP hanno rinunciato alle tradizionali vendite di portafoglio alla luce del ribasso dei mercati azionari e dell’aumento degli sconti, ma le transazioni riguardanti i continuation vehicle si sono dimostrate più resilienti, arrivando a rappresentare oltre la metà delle transazioni totali di quell’anno. Nel 2022 le operazioni guidate dai GP hanno subito un rallentamento, in linea con l’andamento del mercato secondario più in generale. Con il rallentamento delle uscite e delle distribuzioni nel 2022 e nel 2023, la necessità relativa delle vendite di portafoglio degli LP è aumentata, spingendo il volume delle operazioni non tradizionali al 42% dell’attività sul mercato secondario nel primo semestre del 2023.5 In futuro, ci attendiamo che il volume del mercato secondario si divida approssimativamente tra vendite di portafoglio degli LP e operazioni non tradizionali, con la possibilità che i fattori ciclici influiscano sulle variazioni di anno in anno.

Negli ultimi anni l’attività sul mercato secondario si è spostata verso operazioni meno tradizionaliNegli ultimi anni l’attività sul mercato secondario si è spostata verso operazioni meno tradizionali

Fonte: Jefferies Global Secondary Market Review - luglio 2023.

 

 

Soluzioni ibride

Azioni privilegiate

Un’altra tipologia di transazioni la cui frequenza è andata aumentando è quella riguardante le azioni privilegiate o operazioni strutturate sul mercato secondario. In queste transazioni, un fornitore di capitale secondario offre un finanziamento che viene cartolarizzato mediante un portafoglio di asset o un pool di garanzie. Dopo l’investimento, i titolari di azioni privilegiate ricevono una quota sproporzionata del valore del portafoglio fino a quando l’investimento iniziale non viene rimborsato con un rendimento stabilito nel contratto, al di là di una potenziale ulteriore crescita futura del portafoglio.

I GP si avvalgono delle azioni privilegiate per perseguire strategie buy-and-build con le società in portafoglio in fondi con un capitale residuo più limitato, ma in cui il prolungamento del periodo di detenzione attraverso un continuation vehicle potrebbe non essere necessario. Come per altre soluzioni del mercato secondario, i GP possono utilizzare i proventi delle operazioni su azioni privilegiate per soddisfare gli LP che desiderano accelerare l’arrivo di liquidità senza rinunciare totalmente al potenziale di rialzo. Nelle transazioni secondarie più complesse e articolate, le azioni privilegiate possono rappresentare uno strumento utile per venire incontro alle esigenze delle varie parti coinvolte.

Soprattutto in periodi di stress, le soluzioni basate su azioni privilegiate possono fornire ai gestori, ai fondi o agli asset la liquidità necessaria in cambio di un privilegio sui cash flow futuri. I GP ricorrono alle azioni privilegiate, anziché al debito, anche per la natura bilaterale di questa struttura di finanziamento e per l’assenza di covenant. Durante la pandemia di COVID-19, le azioni privilegiate sono state oggetto di particolare attenzione quando i GP se ne sono avvalsi per finanziare le società in portafoglio colpite dall’interruzione dei ricavi e dall’impossibilità di accedere ai mercati del credito. Nell’ambito di queste operazioni, gli acquirenti hanno potuto fare affidamento sulla capacità di questi strumenti di offrire una protezione dai ribassi per impiegare capitale nelle fasi iniziali della pandemia anziché ricorrere ad altri tipi di transazione, mentre i mutuatari hanno potuto approfittare della velocità e della flessibilità di queste soluzioni di finanziamento. Nel contesto recente, le azioni privilegiate sono sempre più spesso considerate un mezzo in grado di fornire liquidità intermittente agli LP esistenti e, allo stesso tempo, di rafforzare potenzialmente il bilancio di un asset.

Stato di cambiamento

Con ogni probabilità, il mercato secondario continuerà la sua traiettoria di crescita, accompagnato da un aumento del volume delle transazioni che si muoverà di pari passo con quello dei mercati privati più in generale. È inoltre probabile che gli operatori attivi sul mercato secondario continuino a innovare in funzione delle limitazioni strutturali che caratterizzano gli asset privati e delle diverse esigenze di GP e LP, creando nuove soluzioni per ovviare alle inefficienze e alle complessità e perseguire così rendimenti interessanti per gli investitori. Sebbene sia necessario disporre di un ampio raggio d’azione per eseguire le transazioni di portafoglio di maggiori dimensioni e rimanere competitivi sul mercato, l’esecuzione di transazioni sul mercato secondario in zone di crescita diverse dalle tradizionali partecipazioni di buyout degli LP richiede la capacità di valutare diversi tipi di asset e comprendere i cash flow futuri.

La crescente diversità e complessità delle transazioni richiederà un mix di esperienza e creatività per poter elaborare soluzioni in grado di offrire benefici a tutte le parti coinvolte e mantenere al contempo gli incentivi adeguatamente allineati. In futuro, per avere successo nell’intero spettro delle soluzioni di capitale occorrerà disporre non solo della portata e della flessibilità necessarie per operare senza soluzione di continuità in diverse asset class, ma anche della profondità e della concentrazione indispensabili per strutturare e attuare transazioni complesse rivolte alla liquidità e oltre.

Preqin. A settembre 2023.

Secondary Market Survey, Evercore, 1S 2023. A luglio 2023.

Global Secondary Market Review, Jefferies, 1S 2023. A luglio 2023.

4 Global Secondary Market Review, Jefferies, 1S 2023. A luglio 2023.

5 Global Secondary Market Review, Jefferies, 1S 2023. A luglio 2023.

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