Sostenibilità

Investire dove le emissioni sono più elevate: il climate investing nell’economia reale

12 agosto 2024 | 9 tempo di lettura
Autore/i
Avatar
Luke Barrs
Global Head of Client Portfolio Management, Fundamental Equity
Avatar
James Norman
Global Head of Sustainable Investing Client Strategy
Avatar
Letitia Webster
Global Head of Sustainability for Private Investing
La transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio creerà opportunità di investimento in tutte le catene del valore. Comprendere le sfide della decarbonizzazione che i settori ad alte emissioni devono affrontare può aiutare a individuare le aziende che stanno facendo progressi reali e le soluzioni di cui queste realtà avranno bisogno.
Punti principali
1
Climate Investing 2.0
Gli investitori sono sempre più consapevoli che la decarbonizzazione dell’economia reale richiederà di indirizzare il capitale verso i settori dove le emissioni sono più elevate. Si tratta di un cambiamento rispetto ai primi tempi degli investimenti sostenibili, quando molti investitori si concentravano sui settori a bassa intensità di carbonio.
2
Individuare i segnali chiave
Per identificare le opportunità di investimento nella transizione verso le basse emissioni di carbonio, specialmente nei settori in cui questa riduzione è difficile, sarà necessario saper distinguere i veri segnali, che rivelano i progressi delle aziende in aree chiave come l’efficienza delle emissioni di carbonio, dai falsi segnali dei dati non correlati.
3
Profonda conoscenza del mercato
Comprendere gli aspetti economici della transizione verso le basse emissioni di carbonio sarà essenziale per sfruttare le opportunità di investimento che si vengono a creare. Concentrarsi sulle etichette, siano esse “green” o “sostenibile”, non basta.
4
Comprendere le sfide
Esaminare i settori ad alta intensità di carbonio per comprendere le difficoltà che devono affrontare per ridurre la loro impronta di carbonio può aiutare a identificare le aziende che stanno facendo progressi reali con piani di decarbonizzazione credibili e le soluzioni di cui queste realtà avranno bisogno.
5
Orientarsi nella transizione
Un partner d’investimento con esperienza nell’orientarsi all’interno delle transizioni economiche e competenze su diversi mercati e asset class può essere fondamentale per aiutare gli investitori sostenibili a ottenere rendimenti finanziari e generare un impatto ambientale positivo.

La transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio va ben oltre gli impianti eolici e i pannelli solari. Lo sviluppo di fonti di energia pulita e rinnovabile è un elemento importante per indirizzare l’economia globale verso una crescita sostenibile, ma questa è solo una parte della soluzione. La riduzione delle emissioni di gas serra per limitare il riscaldamento globale richiederà anche la partecipazione delle aziende che oggi generano i più alti livelli di emissioni e la trasformazione dei settori in cui la riduzione è più difficile: non solo quello energetico ma anche, per esempio, agricoltura, edilizia, industria pesante e trasporti.1

Gli investitori sono sempre più consapevoli che la decarbonizzazione dell’economia reale richiederà di indirizzare il capitale verso i settori dove le emissioni sono più elevate, come i produttori di cemento, prodotti chimici e acciaio. Si tratta di un cambiamento rispetto ai primi tempi degli investimenti sostenibili, quando molti investitori si concentravano sui settori a bassa intensità di carbonio, ritenendoli più importanti per l’ambiente. Si tratta di un’evoluzione nella crescita delle strategie “transition” e “improver” lungimiranti, che tendono a investire di più nelle società in cui si prevede un miglioramento dell’operatività e dei prodotti rispetto ai parametri ambientali, sociali e di governance. I fondi di questa categoria attualmente rappresentano una piccola quota del patrimonio gestito dei fondi ESG gestiti, ma secondo Goldman Sachs Global Investment Research sono destinati a un’ulteriore crescita.2

Per identificare le opportunità di investimento nella transizione verso le basse emissioni di carbonio, specialmente nei settori in cui questa riduzione è difficile, sarà necessario saper distinguere i veri segnali, che rivelano i progressi delle aziende in aree chiave come l’efficienza delle emissioni di carbonio, dai falsi segnali dei dati non correlati. Un approccio orientato al futuro, che abbracci fattori quali le ambizioni di sostenibilità a lungo termine di un’azienda, le fonti di reddito, i piani di allocazione del capitale e l’allineamento degli investimenti con gli obiettivi di sostenibilità, può aiutare gli investitori a scoprire i potenziali vincitori della transizione. Sebbene le società ad alte emissioni con piani di transizione credibili presentino la maggiore opportunità di riduzione delle emissioni di carbonio, gli investitori devono anche essere consapevoli che investire in queste società può aumentare l’impronta di carbonio dei loro portafogli nel breve termine.

Considerata la complessità della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, riteniamo che un approccio flessibile e multi-asset-class che esamini l’intera catena del valore sia il modo migliore per cogliere opportunità nei mercati pubblici e privati. Questo approccio può svolgere un ruolo complementare nelle allocazioni ai fornitori di soluzioni ecologiche, perché queste aziende di piccole e medie dimensioni, molte delle quali sono ancora private, possono diventare fornitori principali per le aziende ad emissioni elevate che perseguono i propri piani di riduzione delle emissioni.

Identificare le opportunità

Comprendere gli aspetti economici della transizione verso le basse emissioni di carbonio sarà importante per sfruttare le opportunità di investimento che si vengono a creare. Concentrarsi sulle etichette, siano esse “green” o “sostenibile”, non basta. Gli investitori avranno bisogno di una profonda conoscenza dei mercati chiave, che consenta loro di individuare la domanda di nuove soluzioni climatiche e le risposte degli imprenditori che le sviluppano. Data la natura sistemica della transizione, potrebbero sorgere opportunità d’investimento in diverse aree geografiche, settori, e in molti punti della catena di approvvigionamento, dalle start-up alle società globali. Per trovare le migliori opportunità sarà necessario determinare quando una tecnologia è pronta a decollare, cosa è necessario per adottarla su larga scala e l’economia del prodotto necessaria per incoraggiarne l’adozione.

L’attuale risposta climatica da parte di governi, aziende e investitori di tutto il mondo si concentra in gran parte sulla mitigazione dell’impatto dell’attività umana sull’ambiente, riducendo le emissioni di gas serra e mettendo il mondo sulla strada giusta per raggiungere l’obiettivo zero emissioni nette entro il 2050. Questi sforzi di mitigazione spaziano dalle energie rinnovabili e i veicoli elettrici ai consumi sostenibili e alla gestione dei rifiuti.

Di recente si è cominciato a rivolgere l’attenzione ad aiutare le aziende e le comunità ad adattarsi ai cambiamenti climatici e a migliorare la resilienza. Secondo Goldman Sachs Global Investment Research, ciò potrebbe indurre gli investitori a cercare opportunità in cui mitigazione e adattamento convergono in aree come la gestione della biodiversità, le infrastrutture e l’economia circolare.3

Investire nei punti di intersezione

La crescente diffusione dell’intelligenza artificiale (IA) e il passaggio all’energia pulita sono due delle principali forze che daranno forma all’economia globale negli anni a venire. Dimostrano anche come gli investitori possano trovare opportunità esaminando i settori ad alta intensità di carbonio per comprendere le difficoltà che affrontano nel ridurre la loro impronta di carbonio. Questa comprensione può aiutare a individuare le aziende che fanno progressi reali con piani di decarbonizzazione credibili e le soluzioni di cui queste realtà avranno bisogno per raggiungere i loro obiettivi.

L’IA si basa su una fornitura di energia costante e abbondante. L’elaborazione di una query ChatGPT, ad esempio, consuma molta più energia di una ricerca su Google. Entro il 2030, questo semplice fatto e la rapida espansione prevista dell’IA generativa contribuiranno a determinare un aumento del 160% della domanda di energia dai data center che elaborano tutte queste richieste.4 Di conseguenza, la disponibilità dell’energia necessaria potrebbe diventare un freno alla rivoluzione dell’IA, che interesserà le aziende lungo tutta la catena del valore, dalle start-up innovative ai giganti tecnologici globali.

Un modo per alleviare questo punto critico è rendere i data center più efficienti dal punto di vista energetico. Le aziende pubbliche e private stanno sviluppando da anni soluzioni per affrontare questo problema, tra cui sistemi di controllo integrati che ottimizzano l’energia utilizzata per il raffreddamento dei data center, migliorandone la resilienza e riducendo la vulnerabilità ai tempi di inattività non pianificati. Soluzioni come queste sono fondamentali, perché quando i chip di IA funzionano, restituiscono la maggior parte del costo di gestione di un data center. Quando questi chip sono sottoutilizzati, invece, i tempi di inattività possono rivelarsi ancora più costosi per gli operatori rispetto ai ripidi aumenti del prezzo dell’energia.5

Sviluppo di soluzioni circolari

La gestione dei rifiuti è un’altra sfida complessa che riguarda quasi tutti i settori dell’economia, tra cui agricoltura, edilizia, industria, commercio e sanità.6 I rifiuti rappresentano una tripla minaccia ambientale: quella dell’inquinamento, della perdita di biodiversità e delle emissioni di gas serra. Le Nazioni Unite hanno lanciato l’allarme sul fatto che non intervenire sulla gestione dei rifiuti comporta un prezzo elevato per la salute umana, l’economia e l’ambiente; hanno richiesto l’espansione delle soluzioni di prevenzione e gestione dei rifiuti e un approccio di economia circolare che mira a ridurre al minimo i rifiuti e a contribuire all’uso sostenibile delle risorse naturali.7

Un numero crescente di aziende sta perseguendo soluzioni circolari nei punti di intersezione tra rifiuti ed energia. Trasformare i rifiuti in “biogas”, o gas naturale rinnovabile, aiuta a ridurre le emissioni di gas serra dalle discariche e fornisce una fonte di energia rinnovabile per aziende e famiglie. Soluzioni come questa stanno guidando l’espansione del mercato: la produzione di biogas dovrebbe aumentare del 32% nel lustro 2023-2028.8 Questa crescita sta creando opportunità di investimento nei fornitori di soluzioni e nelle aziende che le adottano per ridurre le proprie emissioni di carbonio.

Un’altra tecnologia circolare ampiamente utilizzata che converte i rifiuti organici in biogas è chiamata digestione anaerobica, in cui i batteri scompongono la materia organica in assenza di ossigeno. Questo processo naturale genera metano, un potente gas serra responsabile di almeno un quarto dell’attuale riscaldamento globale.9 Convertendo i rifiuti organici in “reattori” sigillati, le aziende lo tengono fuori dalle discariche e catturano il biogas per venderlo come fonte di energia rinnovabile. La materia solida rimasta dopo la digestione può essere venduta come fertilizzante naturale e trasformata in prodotti come lettiere per animali.10

Investire nella transizione

Sebbene gli obiettivi associati al cambiamento climatico stabiliscano date future, come il raggiungimento di zero emissioni nette di carbonio entro il 2050, la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio sta avvenendo adesso. Gli investimenti aumentano, in quanto investitori, società e governi competono per nuove opportunità di crescita. Ad esempio, nel 2023 gli investimenti globali nella transizione energetica sono saliti a un record di 1.800 miliardi di dollari, in aumento del 17% rispetto all’anno precedente.11

I fornitori di soluzioni per il clima stanno sviluppando una vasta gamma di tecnologie innovative in aree diverse come le batterie a tecnologia avanzata, i biocarburanti, i materiali da costruzione a basse emissioni, l’agricoltura sostenibile e l’acciaio verde. Queste aziende, molte ancora in mano privata, non diventeranno necessariamente giganti globali, ma possono essere integrate nelle catene di approvvigionamento delle grandi aziende, creando spazio per un’espansione. Riteniamo che alcune delle società che utilizzano queste soluzioni come parte di piani di transizione credibili siano attualmente sottovalutate e che quelle che si evolveranno con successo potrebbero emergere come leader nella nuova economia sostenibile.

Tutta questa attività sta creando opportunità di investimento per coloro che hanno l’intuizione precisa di scoprirle e l’ingegno pratico di impiegare efficacemente il capitale. Un partner d’investimento con esperienza nella gestione delle transizioni economiche globali e una profonda competenza nei mercati e nelle asset class potrebbe essere fondamentale per aiutare gli investitori nella transizione climatica a raggiungere i loro obiettivi gemelli di rendimenti finanziari e impatto ambientale positivo.

1.  In un importante rapporto sul riscaldamento globale, il Comitato intergovernativo delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico ha evidenziato la complessità della transizione a basse emissioni di carbonio, sottolineando che il raggiungimento di un obiettivo climatico fondamentale, che limiti il riscaldamento globale a 1,5 °C, richiederebbe transizioni “rapide e di vasta portata” nei terreni, nell’energia, nell’industria, negli edifici, nei trasporti e nelle città. Vedere lo “Special Report on Global Warming of 1.5°C,” IPCC. All’8 ottobre 2018.
2. “Navigare nell’incertezza e nelle opportunità di investimento sostenibile nel 2024”, Goldman Sachs Global Investment Research. Al 2 gennaio 2024. Questo contingente di fondi rappresenta dal 3% al 4% del patrimonio gestito complessivo nei fondi ESG. L’attenzione rivolta all’economia reale è particolarmente chiara nei fondi improver, che storicamente hanno avuto il doppio dell’esposizione ai combustibili fossili rispetto al fondo ESG medio. L’universo dei fondi transition e improver esaminati nel report include fondi Articolo 8 e 9 che contengono nel proprio nome i seguenti termini: “transition,” “Paris-aligned,” “decarbonization” e “improver”. Stanno aumentando anche i fondi per la transizione climatica, che investono in società che stanno adeguando le proprie strategie aziendali per allinearsi alla transizione a basse emissioni di carbonio. Secondo Morningstar, nel 2023 questi fondi hanno visto aumentare il patrimonio gestito globale del 25%, arrivando a 210 miliardi di dollari. Vedere “Investing in Times of Climate Change: 2023 in Review,” Morningstar. Ad aprile 2024.
3.  “GS SUSTAIN: Adaptation: Physical Risk, Financial Risk, Opportunity,” Goldman Sachs Global Investment Research. Al 10 gennaio 2024.
4.  “AI is poised to drive 160% increase in data center power demand,” Goldman Sachs Global Investment Research. Al 14 maggio 2024.
5. “GPU Cloud Economics Explained – The Hidden Truth,” SemiAnalysis. Al 4 dicembre 2023.
6. “Beyond an Age of Waste: Turning Rubbish Into a Resource”, Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente. Al 28 febbraio 2024. Inoltre, le città e di tutto il mondo generano oltre 2 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi ogni anno.
7.  Ibid.
8. “Renewables 2023: Analysis and Forecasts to 2028”, Agenzia Internazionale dell’Energia. Dati aggiornati a gennaio 2024.
9. “Methane”, sito web UNEP. Al 26 maggio 2024.
10. “How Does Anaerobic Digestion Work”, sito web dell’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente. Al 26 maggio 2024.
11.  “Energy Transition Investment Trends 2024”, BloombergNEF. Al 30 gennaio 2024. I trasporti elettrici rappresentavano la quota maggiore di questa spesa, con 634 miliardi di dollari, seguita da energia rinnovabile con 623 miliardi di dollari.

Autore/i
Avatar
Luke Barrs
Global Head of Client Portfolio Management, Fundamental Equity
Avatar
James Norman
Global Head of Sustainable Investing Client Strategy
Avatar
Letitia Webster
Global Head of Sustainability for Private Investing
Inizia la conversazione
Contatta Goldman Sachs Asset Management per approfondire le tue esigenze.
card-poster